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CAPITOLO LVI.

DECRETO DI MORTE.

Passiamo presto, e sulla punta
     dei piedi quel mucchio di limo
     e di sangue che si chiama
     Papato.
     (Guerrazzi),


Non è molto tempo trascorso che l’idra sacerdotale del Vaticano innalzava i suoi roghi nei chiostri della capitale del mondo cattolico — ed all’aria aperta tra parecchie delle infelici nazioni che avevano la disgrazia d’essere ammorbate dalle sue dottrine — come ad esempio la Spagna. — Nei tempi moderni — codesti orrori non si tollerano più — ma l’idra dalle mille teste — satolla ancora le sue libidini di sangue in molte altre guise — ferro, veleno, brigantaggi ed assassinii d’ogni specie.

Nella Curia romana una sentenza di morte, era stata pronunziata contro il principe T. — fratello della nostra Irene — e Cencio con