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320 | il governo del monaco. |
litario — neppure in questo terribile estremo consentì ad abbandonarlo. — Invano lo sposo si affaticava a persuaderla di rimanere a San Marino: — incinta — spossata — inferma — non vi fu verso di persuaderla — la coraggiosa donna non volle udire ammonizioni — e rispondeva al suo diletto: ch’egli voleva abbandonarla!!
Attorniato da corpi di truppe austriache — cacciato dalla polizia papalina — dopo una marcia di notte, delusi i persecutori — quello stanco avanzo dell’esercito Romano — giunse alle porte di Cesenatico allo spuntare della mattina. —
«Scendete e disarmateli!1» esclamava il solitario — ai pochi individui del suo seguito a cavallo — e stupefatti i soldati delle guardie austriache si lasciarono disarmare. — Poi si svegliarono le autorità — e si richiesero loro pochi viveri e alcuni bragozzi2 per imbarcare la gente. —
Non si può negare — la fortuna era stata favorevole al solitario in varie difficili imprese — ma qui, doveva cominciare per lui un infausto episodio di difficoltà, di contrarietà