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la peregrinazione. 315


«di cattolici fanatici e compatti sotto la dittatura d’un vescovo — mentre le altre sette — sono divise e si odiano cordialmente. —

In questa guisa parlava il solitario alle moltitudini che lo richiedevano d’una parola — e le moltitudini applaudivano a quelle verità sacrosante — e piangevano e baciavano le falde del mantello del popolano — e giuravano di essere con lui a qualunque cimento. —

Alla mattina, la maggior parte di quella folla che avea pianto e giurato di seguire i precetti del solitario — era ammassata nel peristilio d’una bottega — ove si vende l’indulgenza di Dio a contanti — ove l’idolatria — sotto le forme della creatura — ha eretto il simulacro vano e mentitore dell’onnipotente. —

Tale è il popolo — e tale sarà forse per molto tempo ancora. — Terribile nelle sue ire — suscita sovente il cataclisma delle rivoluzioni — e più sovente è guidato con un fil di seta dall’impostura e dall’astuzia — quasi sempre da chi è men degno di guidarlo — e tende a profittare del frutto delle sue fatiche e del suo sangue. —

Socrate, Gesù, Rienzi, Masaniello; i Gracchi — tribuni coraggiosi del popolo — sa-