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18 il governo del monaco.


«Roma — e risorgerà questo popolo — che il prete — schiuma d’inferno — il prete solo, poteva depravare, corrompere, abbrutire — a tal segno — da cambiare il grandissimo fra tutti i popoli — nel più meschino, più abbietto, ed ultimo popolo della terra.

«Sì; è stato il prete che ha avuto il merito di educare gli italiani all’umiliazione ed al servilismo. — Mentre lui si faceva baciare la pantofola dagli imperatori chiedeva agli altri esercitassero l’umiltà cristiana; — mentre predicava l’austerità della vita, egli sguazzava nell’abbondanza, nella lascivia e nel vizio. — Inchini e baciamani — ecco la ginnastica insegnata dal prete al popolo. — Per Dio — lo dobbiamo a lui se la metà di noi porta il gobbo, od ha la spina dorsale curvata! —

«La lotta che siamo per imprendere è santa — e a noi, non solo l’Italia, ma il mondo sarà grato se giungeremo a liberarlo da questa maledizione. — Imperocchè tenete per certo che nel mondo intero sarà possibile la fratellanza umana — ove sia liberato dai preti»

A questo punto era arrivato col suo ardente discorso Attilio, quando un lampo improvviso illuminò la vasta navata del Colosseo, come