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l'inseguimento. 305


Ma l’esercito papale avanzava — ed Orazio da esperto capitano ne misurava il progresso — senza turbarsi — ma con quell’ansia che non può a meno di risentire chi ha la responsabilità di un corpo di militi in presenza del nemico ed in procinto di venire alle mani. —

Uno degli inconvenienti della guerra per bande — e che più preoccupa il capo — è il dover spesso abbandonare i feriti, o affidarli agli abitanti per lo più paurosi — e che temono di compromettersi. —

Tale considerazione — e l’ineguaglianza delle forze, spinsero il prode Orazio, a decidersi per la ritirata — non però senza mostrare ai mercenarj del prete — che i liberi italiani non li temono — anche nelle circostanze più sfavorevoli.

Ordinò a Silvio, che comandava la retroguardia — di collocarsi in posizione vantaggiosa per proteggere la ritirata — ed il cacciatore, colla sagacia che lo distingueva collocò i suoi cinquanta uomini con tale maestria — come se li avesse destinati alla posta del cervo o del cignale.

Avendo comunicate tali disposizioni ad Attilio ed ingiuntogli che non s’impegnasse fortemente — ma eseguisse l’erdine di ritirata