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304 | il governo del monaco |
«gli è proprio il Generale in Capo dell’Esercito; e vedete che spunta anche il suo stato maggiore a cavallo.»
«Ed il suo nome?»
«Il suo nome? è Conte de la Roche... de la Roche-harricot. — Questi legittimisti francesi, rappresentanti del feudalismo — hanno certi nomi — quasi tutti di Roche — e che per noi della lingua del sì sono ben difficili a pronunciarsi.»
«Ma anche voi siete della lingua del sì — signor spagnuolo? — gli disse Orazio — un po’ stizzito.» —
«Come nò, articolò in spagnolo il capitano; siete forse voi soli figli degli antichi latini e soli possessori di quella universale lingua? — sappiate che v’è tanta differenza tra la lingua italiana e la spagnuola e portoghese — quanta tra il volto di un Calabrese: — e quello di un Andaluso o d’un Lusitano; che si somigliano come fratelli.»
«Bravo capitano Tortiglia» disse Attilio giunto in quel momento dal corpo di battaglia che comandava. — «Voi siete un vero erudito, e noi Romani educati dai preti a baciamani, a inginocchiarci, e servire la messa, nulla sappiamo di ciò che avviene fuori dalle mura di Roma.»