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CAPITOLO IV.

I TRECENTO.

La prima voce che s’udì nel loggione — era voce d’uno da noi conosciuto — la voce di Attilio. —

Attilio, l’intemerato, a vent’anni era stato con voti unanimi eletto da quei generosi a capitano. Tanto è il prestigio del valore e della virtù — e diciamolo pure — anche dell’avvenenza e robustezza del corpo! — E Attilio meritava la fiducia dei suoi compagni. — Alla bellezza dell’Antinoo egli aggiungeva il profilo e il cuore del leone.

Dopo aver girato lo sguardo sull’adunanza ed essersi assicurato che tutti erano muniti di un nastro nero al braccio sinistro (segno di lutto per gli schiavi, da non deporsi sino alla liberazione di Roma, e segno di ricognizione dei trecento) Attilio così cominciò:

«Fratelli! Sono ormai due mesi che le soldatesche straniere — unico puntello del papato, devono sgombrare — e non lo fanno