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260 il governo del monaco


«famose sconfìtte ai vostri padri Romani — e senza le oche, a cui si raccomandarono, sarebbero scomparsi allora dalla terra.»

Attilio stizzito, — ma con calma — rispose: «Quando i vostri antenati camminavano su quattro gambe per le foreste della Gallia — i nostri padri i Romani li trassero fuori, li piantarono su due piedi, e dissero loro: — siate uomini! — a loro dovete la vostra civiltà moderna — e la poca gratitudine verso di essi....»

«Che mi parlate di gratitudine?» interruppe il legittimista. — «Dovreste ricordarvi, che senza la Francia, questa vostra Italia una non sarebbe esistita mai — e poca gratitudine dimostrate voi per tanti generosi francesi, che han seminato le loro ossa sui piani della Lombardia.»

«Oh!» ripigliò Attilio — con veemenza. — «Noi sappiamo distinguere la Francia generosa, ed i suoi prodi, pronti sempre a spargere il loro sangue per la libertà del mondo — dalla Francia napoleonica — che si è fatta propugnatrice del dispotismo dovunque — conculcando le giuste aspirazioni dei popoli.» — Ma soggiunse poi dopo un istante di pausa: — «del resto noi siamo venuti per combattere e non per disputare.»