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252 il governo del monaco


All’apparire della viaggiatrice, tutti gli ocelli si rivolsero su lei con ammirazione — ed era veramente ammirabile in quella sera la nostra Giulia — perocchè la nuova venuta era lei.

Tutti fecero largo quando traversò la sala — gli italiani assunsero un’aria di gentile stupore. — gli ufficiali affilarono i baffi, — dilatarono il collo — e rigonfiarono il torace in aria di conquistatori

A capo della tavola s’assise il padrone di casa — elegantemente vestito — e pregò la bella inglese di sedersi alla sua destra. — Gli ufficiali sollecitamente si affollarono verso il capo della tavola per mettersi accanto alla signorina — e così i primi posti in un batter d’occhio furono occupati da loro.

Giulia vedendosi un mercenario alla destra, si pentì di avere accettato l’offerta, ma era già troppo tardi — e mentre con aria contrita. girava lo sguardo sui commensali — i suoi occhi s’incontrarono con due occhi, che la colpirono come folgore. — Erano gli occhi di Muzio! — di Muzio — che si trovava all’altra estremità della mensa — collocato fra Attilio ed Orazio — niente meno!

Assuefatta a vedere il suo diletto col mantello — poco abituata alla fisonomia d’Orazio