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il solitario. 245


dalla punta settentrionale dell’isola — già a vista degli abitatori.

L’arrivo dello Yacht della bella Giulia, — era sempre una festa per gli abitanti della Solitaria — che già lo avevan veduto altre volte e lo conoscevano perfettamente. — Tutti corsero alla marina festosi ad accogliere la cara ospite — seguiti pure dal vecchio capo della famiglia — che per gli anni e i malanni divenuto lento — seguiva da lontano la giovine e svelta brigata.

Giulia con Aurelia e Manlio scesero sulla spiaggia, ed ebbero oneste e liete accoglienze da ognuno. Giulia presentò ai suoi amici gli ospiti Romani e tutti insieme salirono verso l’abitato.

Giunti in casa — e dopo qualche riposo — il Solitario impaziente chiese a Giulia:

«Ebbene, quali nuove della nostra Roma? Sono gli stranieri fuori? Ed i preti quando lasceranno respirare quelle infelici popolazioni che tormentano da tanti secoli?»

«Le loro miserie non son finite ancora,» rispose la bella Inglese; «e chi sa quando lo saranno! — Gli stranieri si sono ritirati veramente, ma altri stranieri peggiori dei primi si assoldano — ed il Governo del vostro paese spudoratamente si accinge a