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234 il governo del monaco


Giulia, la bella viaggiatrice — l’antiquaria — l’artista. — l’amica della libertà italiana, fu incantata di trovare tanta semplicità di costumi in quella buona gente e: «per me accetto volentieri la gentile vostra offerta.» — soggiunse — «e siccome odo da voi che il padrino deve essere il capitano della nave — lo consulterò — e se consente, saremo a disposizione vostra.»

Chiamato il capitano Thompson — Giulia spiegò la cosa al bravo marinaio — al che Thompson rise graziosamente — e rispose con garbo alla sua signora: — che sarebbe ben onorato di poterla accompagnare tanto più colla prospettiva d’aver a diventare suo compare.

Detto fatto! — Dopo che Thompson ebbe dato i suoi ordini al Muto1 s’imbarcarono tutti, dirigendosi a Capo-Liberi.

Qui mi toccherebbe dir qualche cosa ancora dei preti — ma ne risparmierò il tedio al lettore. — È una fatalità; che ad onta dell’invincibile antipatia che essi mi suscitano, io me li debba sempre trovar sulla via. — Ma questa volta passiamocela netta a questo di Capo Liberi, il quale non è che un curato. Meno male!

  1. Secondo in comando.