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CAPITOLO XXXIX.

L’ESERCITO ROMANO.

«Ora ci si fa davanti la bella regione in cui l’uomo crebbe più grande che in qualunque altra contrada del mondo, e vi operò portenti di energia e di senno: entriamo nella sacra terra da cui venne la luce che illuminò l’universo. — Anche qui alla rigogliosa vita d’un tempo è succeduta la morte — e in molti luoghi non trovi più che macerie in mezzo a vasto deserto — a solitudine desolata — a silenzio d’essere umano. Caddero le città dei dominatori del mondo — ma i rottami dei monumenti che ingorabrano il suolo, mandano ancora una voce eloquente che rompe il silenzio dei secoli, e dice della grandezza degli antichi abitatori — nelle campagne latine, comecchè desolate tutto è magnifico.

«L’austera natura accresce solennità alle rovine delle città e dei sepolcri e alle grandi memorie. — In mezzo al deserto, ad ogni