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212 | il governo del monaco |
«delle meglio conservate. — Ciò che voi non sapete forse, si è l’esistenza dell’immensa catacomba, che comincia nell’interno del monumento — e non si sa dove vada a finire.
«Un giorno — io mi proposi d’investigar da me le latebre di quell’immenso sotterraneo; — mi sembrò che facendolo accompagnato avrei menomato il merito dell’impresa — quindi nel mio orgoglio giovanile ed inconsiderato — mi accinsi ad eseguirla da solo.
«Provvisto di un voluminoso gomitolo di filo — un mazzo di torcie — pane in sacoccia ed un fiasco di vino a tracolla — mi avventurai di buon mattino nel seno della terra — legai un capo del filo all’entrata della catacomba e cominciai il mio misteriosa viaggio.
«Cammina — cammina — sotto quelle tetre vôlte — più avanzavo e più cresceva in me la curiosità di scoprire.
«Pare impossibile — come l’essere umano destinato da Dio alla superficie della terra — godendone i frutti — e la luce benedetta del sole — si sia condannato a quelle tenebre eterne — e vi abbia lavorato tanto per costruirsi — simile alla talpa — un’abitazione sicura — ma spaventosa! — Dove-