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CAPITOLO XXXVIII.
L’ANTIQUARIO.
Era la vigilia di Pasqua — tutto si trovava in ordine nel castello — ed i proscritti che non eran di guardia stavano con Orazio, Attilio e le donne nella vasta sala da pranzo. — Là dopo una cena lieta ed alcuni brindisi patriottici — per rallegrar la serata — poichè bisognava tenersi desti e stare sull’avviso per qualunque cosa potesse succedere — Emilio l’antiquario chiese permesso al suo comandante di narrare una sua istoria alla brigata — e così cominciò: —
«Giacchè noi dovremo viaggiare per sotterranei e catacombe — vi voglio raccontare un fatto — che accadde proprio a me, or fan pochi anni, nelle vicinanze di Roma.
«Voi ricordate il superbo Mausoleo di Cecilia Metella, eretto dal padre in onore della figlia morta dodicenne. — Anche quel mausoleo voi sapete — è l’orgoglio delle rovine — e come il Pantheon — è una