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210 | il governo del monaco |
dei trecento — era quello che mostrava maggiore docilità agli ordini del bellicoso e prode fratello d’armi. —
In quattro legioni suddivise Orazio la banda — e queste furono comandate da Attilio — Muzio — Silvio — ed Emilio, l’antiquario — che tra stato secondo in comando — prima dell’arrivo dei nuovi amici.
Emilio tenne ad onore di cedere la sua posizione di secondo comandante al capo dei trecento — ma Attilio non volle accettarla — e già una generosa gara s’era iniziata tra loro — e non sarebbe finita senza l’interposizione d’Orazio — il quale assicurava Attilio — non ritenere egli per sè il primo comando se non coll’assoluta condizione accettasse lui il secondo.
Tale era l’abnegazione di quei mìliti della libertà di Roma. — Liberare la patria o morire! era il loro proposito, e poco loro importava di gradi, ciondoli e decorazioni — che stimavano mezzi adoperati dal dispotismo a corrompere la metà della Nazione, per avvilire ed incatenare l’altra.