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8 | il governo del monaco |
colla madre, e donde la luce elettrica dell’occhio suo incontravasi quasi di concerto — con quella del suo prediletto.
Attilio quella sera, aveva osservato il barcheggiare dello scherano — lo aveva riconosciuto per manutengolo di qualche pezzo grosso, e l’occhio suo penetrante — dallo indietreggiare — dalla titubanza — e dall’irresoluto contegno di lui — istintivamente aveva augurato male per la sorte della bella fanciulla. Imperocchè i pochi eletti della popolazione romana sanno ciò che si possa aspettare dai settantadue1: tanto più corrotti e lascivi quanto più son ricchi e potenti non mirano alla bellezza ed all’innocenza che per profanarle.
Non aveva Gianni fatto ancora cento passi all’ingiù verso la Lungara — che il nostro amico già si trovava sulle sue peste seguendolo con aria sbadata — come chi nulla avendo da fare si ferma a contemplare tutte le curiosità che scopre sul davanti delle botteghe e sui frontespizi dei templi e dei monumenti, di cui ad ogni passo è ornata la meravigliosa metropoli del mondo.
E lo seguiva Attilio — col presentimento di seguire un ribaldo — uno stromento d’in-
- ↑ I 72 Cardinali — son chiamati così dal popolo di Roma.