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198 | il governo del monaco |
affettuosamente la mano abbronzata del duce della foresta.
E Clelia non l’aveva essa riconosciuto il suo Attilio nel ruggito che avevan mandato agli assalitori? Oh sì! quando il grido di quei dieci fece risuonar le vôlte del castello — e tanto spavento suscitò nell’anima dei papalini — Clelia abbandonò un’arma che aveva allora terminato di caricare — e volò a un balcone — da dove potè osservare la scena. — Essa vide per un istante il volto che portava scolpito nel cuore — ma bastò quell’istante per farla felice.
Ed era veramente il nostro Attilio con Muzio. Silvio e sette altri compagni — che avevan così bravamente caricate e fugate le masnade del papa.
Silvio conosceva perfettamente il castello di Lucullo — e spesso era stato ospite d’Orazio non solo — ma compagno — ed era lui il veicolo di comunicazione tra i liberali di dentro e quelli della campagna. Egli dunque, quando in Roma per parte dei capi liberali si prese la determinazione di pigliare il campo — e riunirsi alla banda d’Orazio — si pose alla lor testa per guidarli — e come s’è veduto, giunse felicemente in tempo per dar l’ultimo colpo alle truppe papaline.