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CAPITOLO II.

ATTILIO.

Di faccia allo studio di Manlio, ve n’era un altro: quello dove lavorava Attilio. Dalle sue finestre questi aveva potuto vedere la Clelia; appunto così s’era acceso per lei di altissimo affetto.

Clelia vinceva di beltà le più leggiadre donzelle di Roma, e forse era altera e non vaga di amori — ma quando occhio di donna s’era fiso per una volta sola nell’occhio del nostro Attilio — ed aveva osservato la sua bella persona — per duro e cinto di triplice acciaio che fosse il cuore di lei, doveva commuoversi di ammirazione e di simpatia.

Un lampo dell’occhio scambiatosi da que’ due era bastato a fissare il loro destino per tutta la vita.

Ora Attilio avendo il suo santuario davanti allo studio ov’egli passava quasi intera la giornata — molte volte fissava lo sguardo ad una finestra del primo piano ove Clelia lavorava