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CAPITOLO XXXIII.

LA SCOPERTA.

Eran vari giorni che Clelia. Silvia e John abitavano il Castello di Lucullo — ospiti d’Orazio e d’Irene — e non si accorgevano di starvi male. — Fra i compagni d’Orazio ve n’erano di ricchi — di nascosto dal governo ricevevano sussidi dalle famiglie di Roma e quindi potevano provvedere la loro nuova dimora di quanto abbisognava: — l’abbondante caccia della foresta — forniva ogni specie di selvaggina — e la galanteria dei nostri giovani romani, specialmente verso la perla di Trastevere, non era poca — e mi perdoni il bel sesso — per cui — vecchio come sono conservo una vera adorazione — benchè afflitta dell’assenza dell’amante che ella ama con tutta l’anima, la donna un po’ di galanteria l’accetta sempre volentieri — s’intende bene — senza far torto al lontano suo prediletto.

Clelia sarebbe stata felicissima d’avere seco il suo Attilio, anche a patto di star tutta la