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la bella irene 169


Terminato il pranzo, le donne si ritirarono nelle stanze d’Irene — e mentre una serva di lei, conformandosi agli ordini ricevuti, preparava i letti per le nuove arrivate — esse con Irene contraccambiarono quattro paroline — siccome è uso del bel sesso, — sulla reciproca loro storia.

Di Silvia e Clelia noi già la sappiamo e ne resta a sapere ciò che la bella castellana raccontasse sul conto suo alle nuove amiche — e il suo racconto fu il seguente:

«Sono figlia del principe T... che credo voi conosciate in Soma — famoso per le sue ricchezze — splendidamente educata da mio padre, — a me non mancò nessuna specie d’istruzione, — ma cosa singolare! — in vece di propendere a studi che sembrerebbero più adatti al nostro sesso — come la musica, il ballo ed altri femminili passatempi ed occupazioni — mi sentiva attratta verso gli studi seri — e d’indole più grave che alle donne forse non si convenga. Quando venni allo studio della nostra Roma — me ne appassionai in un modo strano, ed in quella stupenda storia della Repubblica — sì piena di grandi fatti, di leggende e d’eroismo — la mia giovine fantasia s’esaltava al punto da divenirne pazza.