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2 | il governo del monaco |
l’anima la viva fiamma che usciva dalle sue luci?
«Ma le Eminenze? codeste serpi della città santa — i cui cagnotti — con ogni più vile arte di corruzione cercavan pascolo alle libidini dei padroni — non sapevan forse che tale tesoro viveva nel recinto di Roma? — lo sapevano — e una fra l’altre agognava da qualche tempo a far sua quella bellezza che discendeva dai vecchi Quiriti1).»
«Va Gianni, (diceva un giorno il cardinale Procopio — factotum e favorito di Sua Santità) vanne e m’acquista quella gemma a qualunque costo. — Io non posso più vivere se la Clelia non è mia. — Essa sola può alleviare le mie noje — e bearmi la stupida esistenza che trascino al fianco di quel vecchio imbecille.»
E Gianni — strisciando sino a terra il suo muso di volpe — colla laconica risposta — di «sì Eminenza» moveva senz’altro all’infame missione.
Ma su Clelia vegliava Attilio — Attilio il suo compagno d’infanzia — Attilio ventenne — Attilio il robusto artista — il coraggioso
- ↑ I trasteverini si credono pura stirpe degli antichi Romani.