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144 il governo del monaco


nelle rovine d’una vicina torre1 — Orazio si mise a percorrere in su ed in giù la spiaggia — con l’intento di prestar ajuto — se ne tosse stato d’uopo — a qualche naufrago. E non fu invano. — Fregandosi gli ocelli acciecati dagli sprazzi del mare e dalla pioggia che gli flagellavano il volto — parvegli scorgere sulla cresta di un maroso che brillò un istante nell’oscurità — qualche cosa di scuro che si sforzava di tenersi a galla. Questa scoperta spinse Orazio ad avvicinarsi vieppiù verso l’onda — e nell’andirivieni di questa — finalmente ei giunse ad afferrare un corpo umano che si moveva a stento. — Era il povero John che si dibatteva contro la morte. dopo aver lottato con sovrumani sforzi co’ flutti imperversanti.

Colse Orazio nelle robuste sue braccia il giovane Inglese e lo trasportò verso le donne — situate in un canto della torre — dove d’accordo si sforzavano ad alimentare un fuoco preziosissimo in quella disastrosa notte.

Era John una di quelle simpatiche fisonomie di giovine marinaro inglese — dagli undici ai dodici anni, però sviluppato e forte.

  1. In quasi tutte le coste del mediterraneo vi sono torri di guardia, che servivano al tempo dei pirati barbareschi per dar avviso delle loro apparizioni.