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lo yacht. | 133 |
sussistono tuttora le rovine — e attestano la prosperità di quei popoli antichi. — Oggi, sotto il governo dei preti, quel paese è deserto.
Il Capo d’Anzo — adunque — forma col suo promontorio il porto che piglia il suo nome. — Porto capace soltanto di piccoli legni — ed in questo stava ancorato l’elegante Yacht della nostra Giulia pronto a’ suoi ordini.
L’arrivo di Giulia nel porto — se non fu una festa per le autorità pretine — sempre nemiche degli Inglesi — ai quali imputano il doppio delitto di eretici e di liberali — ben lo fu per l’equipaggio della Clelia — verso il quale la nostra eroina — era sempre gentile, e a cui era carissima. —
L’uomo di mare — esposto quasi tutta la vita a pericoli — ha molti titoli alla benevolenza della donna — sempre propensa — come già dicemmo — ad apprezzare i coraggiosi — e la donna trova pure grandi predilezioni tra i rozzi, ma leali e generosi marinai. — Giulia poi aveva troppi meriti perchè non fosse adorata dall’intero equipaggio!
Giunta sulla tolda — la bella inglese dopo d’avere corrisposto ai saluti affettuosi de’ suoi concittadini — discese nella camera — chiamò