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dalle circostanze, in cui ho creduto meglio: — far niente, che far male.
Ne’ miei scritti, quasi esclusivamente parlerò dei morti. — Dei vivi meno che mi sia possibile, attenendomi al vecchio adagio: gli uomini si giudicano bene dopo morti.
Stanco della realtà della vita, io stesso ho creduto bene di adottare il genere, romanzo storico.
Di ciò che appartiene alla storia, credo essere stato interprete fedele, — almeno quanto sia possibile d’esserlo poichè particolarmente negli avvenimenti di guerra, si sa, quanto sia difficile il poterli narrare con esattezza.
Circa alla parte romantica, — se non fosse adorna della storica, in cui mi credo competente, e dal merito di svelare i vizi e le nefandezze del pretismo — io non avrei tediato il pubblico, nel secolo in cui scrivono romanzi i Manzoni, i Guerrazzi ed i Victor Hugo.
giuseppe garibaldi.