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120 il governo del monaco


una rissa aveva perduto. Un giovinetto della sua età. ch’egli aveva battuto, per vendicarsi gli piantò una canna nell’occhio sinistro e glielo svelse.

Orazio aveva servito con onore la Repubblica romana. — Àncora imberbe, egli fu tra i primi che nel glorioso 30 d’aprile caricarono e fugarono gli stranieri invasori. — A Palestrina riportò onorevole ferita di palla alla fronte: — a Velletri — dopo aver freddato un officiale di cavalleria napoletano col suo archibugio, lo spogliò delle armi e le portò in trionfo a Roma.

Ventura sarebbe stata per Giulia e le sue compagne, se fossero cadute in potere d’un tal brigante — ma non fu così: altre bande della peggior natura da noi descritta — incontrò la gentile comitiva — mentre si avvicinava alle spiaggie del mare — ed una fucilata uscita da un bosco circostante, che rovesciò il cocchiere dalla banchina, diede indizio agl’infelici della situazione loro.

Caduto il cocchiere — Manlio, con un’intrepidezza ed un’agilità superiore all’età sua — slanciossi sul davanti della carrozza, ed impugnò le redini — ma inutilmente; — quattro masnadieri armati di tutto punto, si precipitarono ai freni dei cavalli e li fermarono.