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96 il governo del monaco


i discendenti del gran popolo — oggi ridotti ad una masnada di fanatici e di briganti. —

I vestigi delle vie consolari che solcavano per tutti i versi quelle pianure — e che ricordano il passaggio delle immortali legioni — appena si scorgono tra i bronchi e le rovine che le ricoprono. — Siccome l’anima degli abitatori — il prete padrone1 ha inaridito quel terreno fecondo. —

In quella mattina — da una carrozza giunta al crocicchio di casa Marcello — scendevano quattro donne che noi conosciamo — e s’incaminavano verso l’abitato. — Con che gioja si abbracciassero — padre, madre e figlia — lo lascio pensare a voi — dopo tanti disagi e tanti pericoli. — Giulia e Aurelia con gli ocelli umidi di lagrime contemplavano silenziose tanto affetto, e maledicevano in cuor loro chi aveva cagionato sì fiero rammarico a questa onesta famiglia.

Camilla istupidita — osservava l’insolito spettacolo - — e non era capace. di formare parola. — Se avesse potuto indovinare la fine atroce del suo tentatore; chi sa non fosse

  1. Tutta la Campagna di Roma appartiene oggi a pochi Monsignori e Prelati — che l’abbandonano per immergersi nelle crapule della capitale.