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92 | il governo del monaco |
Non fu però facile impresa — Clelia si dibattè con tanto furore — che il demonio di prete — e l’eunuco avevan già le mani intrise di sangue — quando si fece innanzi anche il corpulento e dissoluto ausiliario. — I tre riuniti finirono a domare la povera fanciulla — disarmarla e condurla scapigliata in un’alcova attigua alla stanza. — alcova senza dubbio destinata a tali oscene nequizie.
Chi ha letto la storia dei Preti — ricorderà che un Farnese; — figlio di Papa — turpemente violò un vescovo di Fano di cui s’era innamorato — facendolo tenere dai suoi scherani. — Che cosa ci sarebbe di strano adunque, se lo stesso spediente si usasse con una femmina? — A tanto si preparavano questi servi di Dio — contro la svenuta, sventurata fanciulla!
In quel mentre però — un baccano d’inferno s’intese di fuori — un urto terribile sconficcò la porta e in mezzo alla stanza furono visti piombare due uomini — il cui volto avrebbe fatto impallidire il demonio. — Eppure eran bei volti quelli! belle fattezze! ingigantite da quel sentimento sublime che crea gli eroi!
Attilio fuori di sè, corse all’amata fanciulla — e forse i malandrini profittando di quell’er-