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su certe esperienze del sig. zeeman 5


le cariche degli atomi dovrebbero dunque essere quattromila volte più grandi che realmente non siano, perchè si potessero produrre, nel modo supposto dalla teoria, i fatti, che l’esperienza dimostra.

Vi è un’altra difficoltà, che credo anche meno agevole da superare, ed è questa che, per intendere la produzione dei raggi circolari, nelle condizioni degli esperimenti, bisogna ammettere che le sole cariche positive vibrino. E non si sa vedere da che debba dipendere una tale disparità di trattamento.

Ma quando queste obbiezioni, che ho messo innanzi, sembrassero abbastanza gravi per rifiutare l’applicazione della teoria del Lorentz, nel modo come fu fatta dallo Zeeman, ci si dovrebbe subito domandare se si possano comprendere altrimenti i fenomeni.

Io mi propongo appunto di esporre una fra le interpretazioni possibili. Come si vedrà, essa ha pur sempre a fondamento le ipotesi del Lorentz, utilizzate bensì per una strada differente.

Pur troppo la teoria, che svolgerò, non si presta bene a verifiche quantitative. Ad ogni modo la pubblico perchè credo che essa possa suggerire qualche esperienza non priva di interesse.

2. Io voglio supporre che il meccanismo dell’emissione della luce sia quello stesso, che il Lorentz accetta; ma voglio ammettere di più che le forze magnetiche agiscano sopra gli atomi direttamente, piuttosto che sopra le loro cariche.

    e quindi la massa a:

    ,

    ,

    .

    Ne viene:

    ,

    appunto come si è indicato nel testo.

    Non è inutile osservare che, in base ai numeri impiegati da noi, l’Ebert (l. c.) potè calcolare certi fenomeni di radiazione luminosa, ottenendo dei valori, i quali si accordano pienamente con quelli dedotti dalle esperienze dirette.