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Enrico Rodolfo Hertz nacque in Amburgo il 22 febbraio 1857 di ottima famiglia; il padre, che sopravvive al suo illustre figliuolo, fa presentemente parte del senato, suprema magistratura di quella repubblica. Trascorse Hertz i primi anni nella sua città natale e sostenne allo Johanneum l’esame di maturità; gli studi universitari compì negli anni 1876-80 in Monaco e Berlino, li chiuse laureandosi in quest’ultima università il 15 Marzo 1880. Il futuro grande sperimentatore presentava una tesi di interesse puramente teorico sulle correnti indotte nei conduttori che si muovono in presenza di magneti.

Dall’80 all’83 Hertz si trattenne a Berlino come assistente in quell’istituto di fisica e cominciò la sua carriera accademica a Kiel il 20 Aprile 1888 conseguendo la libera docenza.

Due anni dopo fu chiamato come professore ordinario alla scuola politecnica di Karlsruhe nel Baden e vi rimase dall’aprile 85 fino al principio dell’89: in Karlsruhe eseguì i suoi grandi lavori sulle oscillazioni elettriche.

Finalmente nel Gennaio 89 venne a Bonn, successore di Clausius.

Nei primi mesi dell’anno scorso egli infermò gravemente, la malattia era pericolosissima, un tumore all’orecchio: fu operato con esito felice e appena potè alzarsi di letto andò in Italia per ristabilirsi pienamente; stette qualche tempo in Liguria a Santa Margherita.

Nel semestre d’estate fece regolarmente le sue lezioni, e regolarmente le aveva ripigliate in autunno; pareva in buona salute, quando ai primi di Dicembre, si osservò in laboratorio che il professore discorrendo o lavorando portava spesso la mano dietro l’orecchio sinistro, dove era stato operato, il male si riproduceva.

Si mise a letto verso la metà del mese e per qualche giorno il suo stato parve stazionario, solo andava poco a poco perdendo le forze; a un tratto peggiorò, pare che l’infezione si fosse diffusa a tutta la massa del sangue: il primo giorno di quest’anno verso le quattro spirava.