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del metallo non appare finchè quest’ultimo elettrodo si mantiene positivo; si mostra invece quando la scarica si inverte e il detto elettrodo assume le funzioni di catodo. Anche qui il metallo sembra allontanarsi dall’elettrodo negativo, e i suoi vibratori dovrebbero dunque essere carichi negativamente.
La contraddizione di questi risultati con quelli dedotti dal comportamento dei metalli alcalini nella scintilla a pressione ordinaria non può non far dubitare, come dicevo, che vi sia nel ragionamento un difetto di logica. Perchè realmente sembra poco probabile che per metalli diversi, e sempre per le serie principali, si debbano avere nei vibratori delle condizioni diverse, e anzi nettamente opposte.
6) Si è cominciato a veder chiaro in proposito dopo le belle esperienze del Lenard sugli spettri delle fiamme e dell’arco7.
La scelta della fiamma e dell’arco in luogo della scintilla è probabilmente la ragione vera per cui il Lenard è arrivato a risultati più chiari e completi; nella fiamma infatti e nell’arco i processi sono meno tumultuosi o, per dir tutto con una sola parola, sono stazionarii in confronto con quelli che si verificano nella scarica a qualunque pressione.
Il Lenard ha impiegato il medesimo procedimento nei due casi indicati. Per guadagnare tempo mi limiterò a riferire le esperienze relative all’arco voltaico; e scelgo queste di preferenza perchè il com portamento spettroscopico dell’arco, dopo i lavori del Lenard stesso e del Puccianti, è meglio e più generalmente noto che non sia quello della fiamma.
Si sa che nell’arco voltaico l’emissione della serie principale e delle serie accessorie è affidata a regioni distinte. O, per meglio dire, sì sa che il mantello dell’arco emette la sola serie principale, mentre le porzioni più interne dànno con la principale anche le serie accessorie.
Quando si osserva il fenomeno con lo spettroscopio privo di fenditura le imagini corrispondenti alle righe della serie principale appaiono infatti grandi e complete, mentre le imagini che corrispondono alle serie accessorie sono più piccole e mancano di tutta la porzione esterna. Orbene, si immagini un arco nel quale il carbone inferiore sia cavo o caricato con sale metallico, con un sale di sodio per esempio. In questo arco si introduca dall’esterno un bastoncino ausiliario di carbone, carico ad un potenziale positivo, diciamo di 2000 Volta. Finchè la punta del bastoncino si trova nel mantello esterno l’arco non reagisce affatto; quando essa arriva nella porzione più interna, in quella che emette con la serie principale anche le serie accessorie, si manifesta invece una ripulsione ben netta; questa regione è dunque carica, ed è carica di elettricità positiva.