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bilità si applicano, naturalmente, al nuovo problema, e si comprende dunque come altri fenomeni irreversibili, il passaggio per esempio dell’elettricità dall’alto al basso potenziale, possano rientrare nel quadro generale della meccanica.
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Gli elettroni liberi alla pressione atmosferica e alla temperatura ordinaria hanno una velocità che è prossima ai 200 chilometri per secondo; ma essi procedono assai più rapidi nei fasci catodici o nei raggi beta, nei quali possono raggiungere i 100,000 chilometri.
Lo studio di queste condizioni eccezionali è particolarmente interessante, perchè rivela dei fatti nuovi.
Per Newton il rapporto fra la forza agente e l’accelerazione impressa, vale a dire la massa del corpo in moto, era costante; è una i legge che verifichiamo tutti gli anni, con la macchina di Atwood, nei corsi elementari di fisica, e che appariva confermata dal complesso dei fenomeni meccanici e astronomici.
Le esperienze di Walter Kaufmann e i calcoli di Max Abraham ci rendono accorti che la sua validità è invece ristretta al campo dei moti non troppo rapidi.
Quando la velocità supera un certo limite il rapporto fra forza e accelerazione non conserva più il valore iniziale; per imprimere un’accelerazione doppia è necessaria una forza più che doppia, o, in altre parole, la massa va di mano in mano crescendo.
Nessuna prova più bella e più convincente dell’origine sperimentale dei postulati meccanici.
Per Giorgio Hegel la costanza della massa era una nozione a priori. I suoi discepoli devono pure concedere che lo spirito, quando costruì la natura, dimenticò di considerare le velocità superiori ai 1000 o 10,000 chilometri per secondo.
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Laplace ha detto nella introduzione alla Théorie analytique des probabilités, che si deve considerare lo stato presente dell’universo «come l’effetto del suo stato anteriore e la causa di quello che seguirà.
«Un’intelligenza che conoscesse tutte le forze che animano la natura e la situazione rispettiva degli esseri che la compongono, quando fosse abbastanza vasta per sottomettere i dati al calcolo, potrebbe abbracciare in una stessa formola i movimenti degli astri e degli atomi».