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— Ma no: Eufemiuccia! io sono Policarpo tuo, sono quel Policarpo identico al quale sei unita in nodo indefettibile: raccogli i tuoi ricordi! tu hai associato la tua vita integerrima alle mie immacolate generalità, e questa unione è stata fecondata.
Eufemia con accento drammatico:
— Arrestatevi; io non intendo più di prestarmi a farmi....
— Eufemia: tu dunque vuoi postergare i santi doveri di sposa e di madre?
— Voglio essere posta allo stesso vostro livello.
— Come! tu vorresti emarginare le pratiche? le circolari? archiviare gli atti? protocollare delle evasioni?
— Voi avete fatto il codice civile contro di me! — urla donna Eufemia.
— Signora! — conclude gravemente Policarpo — voi accusate un pubblico funzionario d’avere manomesso il palladio della convivenza civile, e questo è il colmo del-