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la testa, batte nel tavolino, si fa un bernoccolo, il lume traballa, minaccia di rovesciarsi e Policarpo strilla:

— Figlio sciagurato! Tu vuoi dunque abbandonarti al massacro di chi t’ha dato la vita? (uscendo di sotto alla tavola) Tu hai attentato al lume dei miei occhi e a quello a petrolio, che avrebbe potuto distruggere nelle fiamme il nostro modesto patrimonio e anche il matrimonio, te compreso, mostro d’ingratitudine! chi t’ha insegnato di venire alle mani coi piedi?

Policarpo alza sopra Agenore un braccio minaccioso, precursore d’uno schiaffo paterno.

Agenore scappa in cucina.

Eufemia corre nella camera da letto esclamando:

— Dire che mi sono prestata a farmi fecondare da un uomo simile e.... senza indennità governativa!

Policarpo rimane atterrito, estatico, da-