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altri indumenti rassettati con garbo dentro parecchi utensili di cucina; il tutto caricato sul gobbone della serva, l’infelice Rosa, che viene spedita alla stazione due ore prima della partenza del convoglio.

La signora Eufemia, s’è messa due abiti, quello per casa, e quello per fuori, uno sull’altro, a scanso di maggiori impicci; Policarpo ha le tasche piene d’ogni sorta di roba, dai pettini ai cucchiai, dalla scatolina del lucido per le scarpe, al macinino per il caffè. Il piccolo Agenore è ovattato di stracci per la cucina, di cartaccia per accendere il fuoco, ha una padella sullo stomaco e un soffietto sulla schiena, del quale dice talvolta di sentire il soffio, la qual cosa non è sufficientemente appurata dalla storia.

Tutti e tre hanno le mani impacciate da fagotti, in cui si celano i misteri della famiglia, dalle scarpe vecchie, alla conserva di pomidoro.

I De-Tappetti salgono sopra un omnibus,