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tano, Agenore è già a piazza Navona, insieme col figlio dell’orzarolo, suo compagno di traviamenti e di perdizione.
Policarpo ferma un agente municipale, davanti a San Luigi de’ Francesi, e gli domanda:
— Avete visto mio figlio?
— E chi siete voi?
— Io? io sono un padre infelice.
La guardia si spazientisce e risponde:
— Che vuole che sappia io?
— Ma come! scusate — esclama De-Tappetti — non è forse affidata a voi la tutela, la salvaguardia dei cittadini? Sono o non sono un regnicolo? Voi stesso siete o non siete un regnicolo?
— Badi come parla! misuri le parole!
Policarpo spaventato dalla propria audacia teme di avere offeso la maestà della legge, e fugge mezzo tonto, verso piazza Navona, pigliando di petto tutte le persone.
Appena giunto in faccia alla fontana,