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esseri anfibi, tra l’istitutrice e la bambinaia, riprese con diligenza il suo ricamo, un paio di pantofole, con la cifra in mezzo e un’orrenda ghirlandetta di fiori, destinate all’ammiraglio. Massimo, fumando una sigaretta, passeggiò un pezzo avanti e indietro, mormorando:
— Ma guarda, adesso, che cosa mi capita! e che dirò io a quella graziosissima strega?
La cosa proprio non gli andava giù, neppure dopo aver bevuto, al caffè, due bicchierini di sherry, per infondersi maggiore ardimento.
— Eh, dopo tutto, — pensò, — mica mi ammazzerà!
E presa la risoluzione a due mani, come un disperato che sia per buttarsi a fiume, mosse, con apparente disinvol-