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una tela di Greuze o di Fragonard. Lo aveva fatto costrurre, con intenzioni alquanto pornografiche, un noto giocatore di borsa, che poi rovinato più dalle ballerine e dal macao, che dalle Meridionali o dalla rendita, era stato costretto a vendere tutto a buon mercato, e l’acquisitore fu l’ammiraglio che, non curandosi dei precedenti, a lui probabilmente ignoti, s’era innamorato dello châlet, nell’idea di farne il grazioso nido della figlia e del marito che le aveva assegnato.

Così, la purità verginale era entrata in quel tempietto d’orgie eleganti, dove certi affreschi color di rosa, sulla maniera del Boucher, apparivano ancora tutti lieti di Veneri vaporose e di amorini alati, a cui l’ammiraglio non aveva dato nessuna importanza, perchè, in fatto di pittura,