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anche per la novità, che un giovane come te le faccia la corte, quand’anche le sia poco meno che indifferente.

— Non mi sai dire che delle cose spiacevoli.

— Niente affatto: cerco sempre di ricondurti nella realtà e ti ripeto che l’amore non è per i sordo-muti: parla, parla e fa parlare. S’ella ti ama, godrà sentirsi dire che tu le vuoi bene: se non t’ama, ne avrà piacere lo stesso, ma almeno ti farà conoscere il suo sentimento.

— Ho pensato invece di scrivere al padre.

— Gli hai detto forse che.... ami lui?

— Ma no: gli ho mandato un biglietto assai cerimonioso, per domandargli quando, senza suo disturbo, avrei potuto fargli una visita.