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L’ammiraglio chinò la fronte, davanti alla logica inoppugnabile dell’inglese e, dopo avere pensato un pochino, crollò la grossa testa bonaria, e diede un pugno sul tavolino, esclamando:

— Oh, dopo tutto, non è mica una gran disgrazia! sia fatto quel che vuole il destino.

E preso un foglio, con una busta, scrisse:

Figliuoli miei, venite: papà v’aspetta.

E sulla busta:

Bice e Giorgio Tibaldi. — Grand Hôtel.

Tutte le faccie s’illuminarono di grande letizia, e Mario, memore anche delle ven-