Pagina:Gandolin - Guerra in tempo di bagni, Milano, Treves, 1896.djvu/267

olandese, e centellinava con voluttà il soave liquore della vendetta.

Nel brevissimo tragitto, fra la palazzina e il Grand Hôtel, i due portatori notarono un movimento insolito di persone, e appena passata la cancellata dell’albergo, si videro venire incontro garzoni e domestici, e il segretario che disse loro:

— Va bene: è roba per il conte Tibaldi: lasciate fare a noi: ecco, per il vostro disturbo!

E Mario e Prospero, trasecolati, si videro mettere in mano, ciascuno, un biglietto da venticinque lire. Istintivamente, avrebbero voluto respingere quella grossa mancia. Dio buono! come si fa a trovar la forza per rifiutare venticinque lire?

Fatto è che se ne tornarono addietro contenti come pasque: fecero all’ammi-