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sempre, memore delle riflessioni di Lisetta:

— Lasci fare, non dubiti: conosco i riguardi che gli son dovuti.

E il prigioniero, conviene dirlo, si prestava con grande docilità e si pose anzi da sè, raggomitolandosi bene, dentro il cassone, che stava nel giardino: mentre Prospero, attento a impedire che Gennaro facesse qualche mal garbo, chiudeva il coperchio e, aiutato dalla perizia marinara di Mario, legava in croce con una corda quel misterioso bagaglio. Poi disse all’ammiraglio:

— Siamo pronti!

L’ammiraglio si avvicinò di qualche passo e rivolgendosi al cassone, disse, con gravità sardonica:

— Felicissima notte, caro conte: sa-