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Al giardiniere, a Mario, a Gennaro s’era aggiunto un rinforzo, affrettiamoci a dirlo, di ben dubbio valore: la maliziosa Lisetta.
— Potete andarvene a letto, — le aveva detto Mario, sempre amareggiato dal fantasma della guardia di finanza, — per quel che ci sarà da fare, siamo anche in troppi.
— Non mi pare, — rispose Lisetta, — con quel fiasco che avete davanti, tra poco sarete decimati: ecco Gennaro che già sonnecchia e casca a pezzi.
— Io non sonnecchio affatto, — mugolò Gennaro, — io penso.
— Bestia curiosa! — soggiunse Prospero, — quando pensa russa peggio d’un contrabasso.
— Vi dico che non dormo e che ci