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di abbracci, gli domandò mille scuse del qui pro quo, dicendogli:

— Venite subito a casa mia: vi spiegherò, per la strada, questa dispiacevole faccenda.

Il commendator Serrao si stropicciò le mani, lieto di non aver avuto noie e l’ammiraglio col capitano salirono in carrozzella, avviandosi verso la palazzina. E strada facendo l’ammiraglio, lasciando da parte quei dettagli che avrebbero potuto urtare l’amor proprio del capitano, espose la situazione, facendo passare il conte Tibaldi per un pazzo di cui Bice non teneva nessun conto.

Appena entrati nella palazzina, l’ammiraglio disse al capitano:

— Credete a me: Bice sarà incantata di vedervi.