Pagina:Gandolin - Guerra in tempo di bagni, Milano, Treves, 1896.djvu/195

quella barbetta nera, che so finta, mentre pure non saprei indovinare come se l’abbia messa.

— Le confesso che mi ha dato non poca noia: con tutto il mio sangue freddo sudavo molto davanti a quel diavolo d’ammiraglio e avevo paura che, da un momento all’altro, mi si staccasse.

— E Bice?

— Mi guardava con curiosità e temevo che, ogni tanto, scoppiasse in una risata. Io, poi, ero costretto a figurarmi d’essere proprio sulla scena davanti al pubblico, se no, sarei morto dalle risa. Le assicuro che mentre raccontavo le mie avventure d’Africa, ero proprio impagabile.

— Me lo figuro: e adesso vediamo di combinare il resto. Massimo sostiene che