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biti accordi, si separò verso la mezzanotte, dicendo in coro:

— A domani.

La simulazione del suicidio fu il gran fatto della rotonda, il giorno appresso, e il chiacchiericcio infinito, dalle più alte sfere aristocratiche, scese fino al mondo ignoto dei bagnini e dei camerieri di caffè, dell’ostricaro e di quel cupo venditore di coralli, che sembra un tiranno in permesso. Tenebrone, dopo aver ascoltato il cicaleccio delle bagnine, pronunciò una delle sue più solenni sentenze.

— Se Teresina vuole, non c’è Dio che tenga!

Verso il meriggio, le due Cingoli, che quel giorno parevano morsicate dalla tarantola, sparsero una gran notizia, dolenti solo di non poter affiggere un manifesto: