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“— Quando un padre è tanto indiscreto da aprire le lettere non sue, può anche fare la figura di un imbecille!„

— Non c’è che dire! — mormorò l’ammiraglio, — l’ho fatta.

E per nascondere la propria confusione, si chiuse dispettosamente nel suo studio.

Scendeva, intanto, la sera e cominciava a sentirsi da lontano il fragore musicale e confuso di trombe, tamburi e gran cassa, proveniente dai casotti di meraviglie inaudite, dalle giostre e da tutte quelle baracche rumorose, che costituivano una specie di permanente festival lungo la spiaggia del mare. Ma intorno alla palazzina Sterbini, immersa in placida e completa oscurità, tutto era silenzio. Gennaro stava dietro il suo finestrino, mangiando del prosciutto per bere un bic-