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— So assai che sia o non sia sua figlia: ho da consegnare questa lettera a chi si chiama Bice Sterbini: c’è o non c’è?

— E non potete consegnarla a me, che sono suo padre?

— Il regolamento lo proibisce.

— Venite dunque di là.

Il povero portalettere, inquieto e sospettoso, guardandosi davanti e didietro, seguì l’ammiraglio nel vestibolo, dove tosto, chiamata da Lisetta, comparve la figlia.

— È lei Bice Sterbini?

— Appunto io.

— Oh, ci voleva tanto! prenda questa lettera, e mi faccia la ricevuta, qui.

— Ma dunque, — esclamò con accento desolato e stupefatto l’ammiraglio, — siete un vero portalettere?