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gridò il portalettere interrorito e fece un salto verso l’uscio, ma trovò la via sbarrata da Gennaro, che lo guardava con occhi di gatto inferocito.
— È inutile fingere, — proseguì l’ammiraglio — vedete bene che siete scoperto.
— Ohe, a che gioco si gioca? — urlò il povero portalettere, — io chiamo le guardie. Con chi credono di aver che fare? Sono il portalettere Luigi Carrani e qui c’è una raccomandata per Bice Sterbini: se la vogliono, bene, se no, vadano all’inferno tutti quanti.
L’accento di sincerità sconcertò l’ammiraglio, che guardò Gennaro, il quale guardò l’ammiraglio senza capirci una saetta.
— Dite dunque che proprio avete da consegnare una lettera a mia figlia?