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con un mazzo di lettere e plichi guardava i numeri delle case e si diresse, finalmente, verso la palazzina dell’ammiraglio.
— Ecco, ci siamo! — esclamò Gennaro, con una certa commozione di visceri.
Il fattorino si fermò davanti a lui, con una tranquillità spaventosa, e domandò:
— Sta qui la signora Bice Sterbini?
— Signorina, se vi piace.
— Signorina o signora, poco m’importa! sta qui?
— Manigoldo. — pensò Gennaro, — guarda come sa fare l’indiano.
Poi soggiunse:
— Sì, caro: sta proprio qui: abbiate la compiacenza d’entrare.
Con una cortesia goffa, esagerata, quasi