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missione di tale importanza, e si piantò sul portone, con aspetto quasi feroce, come un generale che deva difendere il punto più pericoloso, la chiave di tutto il sistema strategico.

Ne passarono due, di fattorini postali, frettolosi come il solito e goccianti sudore, e Gennaro li guardò con l’occhio dell’inquisitore e con un sorriso sarcastico, che pareva dire:

— Mascherina, ti conosco!

Tale era la sua prevenzione, che guardò male e con insistenza noiosa, perfino un giovanetto, fattorino del telegrafo, che gli fece uno sberleffo, gridandogli:

— Ohe, sor baffone, m’avanzate qualche cosa?

Soltanto a ora tarda, vide inoltrarsi un postino barbuto, una faccia nuova, che